dic/10

14

Francesco Stella ai piatti! / Influenze e visioni sonore dietro alla creazione di una label.

Ed eccoci alla seconda parte dell’intervista (qui la prima) a Francesco Stella, label manager di Eclipse Music. Come detto, abbiamo chiesto a Francesco di registrare un podcast che cercasse di ri(n)tracciare le coordinate musicali, espressive ed emotive che lo hanno portato a creare Eclipse Music.

Come sempre in questi casi, difficile è sintetizzare anni di musiche ed esperienze ad esse legate.. alla fine sono arrivati ben due podcast, corredati di commenti e note personali. Mettetevi comodi per l’ascolto e buona lettura di questa prima parte!

Francesco Stella – JMM Podcast (parte 1)

Download: Francesco Stella – JMM Podcast (parte 1) (click con il destro + ‘salva come’)

Wendy Carlos – Spring [Columbia]

Wendy Carlos, al secolo Walter Carlos è una musicista statunitense che per troppo tempo ha subito critiche ingiustificate dovute principalmente al suo cambio di sesso. Oltre ad essere un’ottima fotografa di eclissi solari Wendy è soprattutto un pilastro dei suoni sintetizzati, il suo incontro con Robert Moog la portò a studiare a fondo la sintesi del suono fin dai primi anni ’60. Nel 1972 pubblica ‘Sonic Seasoning’, doppio album sul quale appaiono quattro tracce, una per lato, ognuna dedicata ad una stagione. Brian Eno rivendica i natali del genere Ambient, ma Wendy Carlos arriva prima e in tempi non sospetti. ‘Spring’ è una miscela di lead synths e sperimentazioni acustiche che accompagnano dolcemente un ensemble di registrazioni ambientali primaverili di pioggia e tuoni.

Vangelis – Blade Runner Blues (Esper Edition Version) [Bootleg Version]

Vangelis non ha bisogno di molte presentazioni. Dieci minuti di pura poesia, ‘Blade Runner Blues’ è una delle tracce più ispirate dell’intera colonna sonora qui nella versione bootleg Esper Edition. Un lavoro che rasenta la perfezione, mi ha catturato fin dal primo ascolto, sono riuscito a decontestualizzarla e renderla uno dei punti fermi della mia formazione musicale.

Bowie / Eno – Subterraneans

Ultima traccia dell’album ‘Low’ di David Bowie, ‘Subterraneans’ è un riassunto preciso del periodo migliore di Bowie, quello che lo vede collaborare con Brian Eno alla stesura della trilogia berlinese, ovvero i tre album più sperimentali ‘Low’, ‘Heroes’ e ‘Lodger’.
Oscura e intrisa di atmosfere alienanti ‘Subterraneans’ è una delle tracce che più mi hanno ispirato negli anni.

Pharoah Sanders – Astral Traveling [Impulse!]

Uno dei compositori jazz più sperimentali della Impulse!, Pharoah incanta nel tempo grazie alla sua musica ricca di spiritualià e risonanza. ‘Astral Traveling’ è stata spesso campionata dai produttori di Nu Jazz e Drum & Bass per il suono rimbombante del contrabbasso e gli accordi profondi. Una delle composizioni jazz che preferisco!

Eddie Henderson – Nostalgia [Blue Note]

Tratta dall’album ‘Heritage’uscito su Blue Note nel 1976, ‘Nostalgia’ è il brano dove si sente maggiormente l’influenza di Miles Davis su Henderson, qui insieme a nomi come Patrice Rushen e Mtume. ‘Heritage’ rimane uno degli album di jazz funk anni ’70 più ispirati di sempre.

Flash & The Pan – Walking In The Rain [Albert Prodution]

Scoperta in versione house grazie ad un remix di Gemolotto, mi ci sono voluti parecchi anni prima di ricordarmi che il brano originale era degli australiani Flash & The Pan. Cavallo di battaglia di DJ Harvey ai suoi famigerati e segretissimi Sarcastic Disco Party di Los Angeles, ho sempre trovato nelle sue note e in quella voce così aliena un qualche cosa di magico e ipnotico.

The Durutti Column – Sketches For Summer [Factory Records]

Dipinto dal film ’24 Hours Party People’ come uno degli artisti più sfigati della scuderia Factory, Vini Reilly rimane uno dei musicisti più interessanti e introspettivi dell’intera ondata Post Punk. La cosa che colpisce di più di ‘Sketches For Summer’ è la sua semplicità e la dimostrazione che si può fare musica altamente emotiva pur non avendo tecnica e capacità esecutive di primo livello.

Holger Czukay, Jah Wobble & The Edge – Hold On To Your Dreams (Kebo Edit) [White]

Sicuramente Jah Wobble è più conosciuto per i PIL e Invaders Of The Heart che per le sue centinaia di collaborazioni con esponenti della World e Dance Music. ‘Hold On To Your Dreams’ è una traccia estratta dal mini EP del 1983 prodotto da Francois Kevorkian ‘Snake Charmer’ al quale collaborano niente di meno che Holger Czukay (ex Can), The Edge (U2) e Arthur Russell. La canzone dura più di 8 minuti, io ne ho fatto una mini edit ma garantisco che merita un ascolto dal primo all’ultimo solco.

Womack & Womack – Life’s Just A Ballgame (Dub Remix) [4th & Broadway]

La prima volta che ascoltai questo disco ricordo molto bene che ero in un negozio di dischi a New York e non potei fare a meno di comprarlo. Dopo tanti anni trova ancora spazio nella mia borsa di dischi.

Paul Lewis – Girl You Need A Change Of Mind (Idjut Boys Instrumental) [Central Records]

Gli Idjut Boys sono stati indiscutibilmente uno dei miei punti di riferimento, qui alle prese con la cover di un celebre brano di Eddie Kendricks ‘Girl You Need A Change Of Mind’. Nonostante il talento vocale di Paul Lewis renda giustizia al brano originale io ho scelto la versione strumentale che è meno conosciuta ed esprime meglio lo stile dub disco degli Idjut Boys.

The Orb – Little Fluffy Clouds (Danny Tenaglia’s Downtempo Groove) [Island]

Classico degli Orb remixato da Danny Tenaglia che riesce a spogliare il brano originale dagli elementi Trance rimpiazzandoli con un ritmiche bossa nova, pur lasciando intatta la magia psichedelica della traccia. Musica senza tempo e tutt’ora uno dei miei classici preferiti di sempre.

808 State – Pacific State [ZTT]

Disco che ha cambiato letteralmente il concetto di dance music. Un ibrido di House e Techno con sapori detroitiani, sicuramente uno dei capolavori della dance elettronica di matrice britannica firmato Martin Price e Gerald Simpson (A Guy Called Gerald). Uno dei dischi più suonati al The Haçienda di Manchester durante tutti gli anni ’90, mi ha sempre affascinato per i suoi elementi Ambient molto suggestivi e per le ritmiche sfrenate di Roland TR-808.

Manuel Göttsching – E2-E4 [Racket Records]

Scritto, suonato e prodotto nell’arco di una sera, ‘E2-E4′ rimane uno dei dischi più importanti della storia dell’elettronica. Manuel racconta che dopo molti ripensamenti passarono tre anni prima che decise di pubblicare il disco, sicuro del fatto che un brano basato su due accordi e della durata di 60 minuti potesse interessare a pochi. ‘E2-E4′ è stato un disco che ha ricoperto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del genere House e Techno e non mi riferisco solo a Sueño Latino di Lippoli, Albanese e Gemolotto, oppure Remake di Carl Craig. Derrick May parlando della traccia durante un’intervista confidò che lui e Juan Atkins ascoltarono il disco per settimane intere e grazie a quei suoni fondarono il concetto di Science Fiction Music che diede il via alle esplorazioni sonore delle loro labels Transmat e Metroplex. Prima ancora, durante gli ultimi gloriosi anni del Paradise Garage, Larry Levan ne fece massiccio utilizzo nei suoi set di 12 ore, addirittura suonandolo per esteso in tutti i suoi 60 minuti di durata.

RSS Feed

Comments on Facebook

Comments on Just Music Makers Blog

Non c'è ancora nessun commento.

Leave a comment!

JMM logo